San Marco e il bocolo. A Venezia è Festa!

Il 25 aprile è una data importante per la storia italiana, è il giorno in cui 71 anni fa terminò con successo la lotta di resistenza attuata dalle forze partigiane contro il regime fascista e l’occupazione nazista. Dal 1945 in tutta la penisola il 25 aprile si festeggia l’anniversario della Liberazione ma a Venezia è anche il giorno in cui si ricorda il Patrono San Marco.

San Marco
La Festa di San Marco ha origini antichissime precisamente da quando le reliquie del Santo entrarono in città dopo essere state trafugate da Alessandria d’Egitto dai due mercanti Rustico da Torcello e Buono da Malamocco: correva l’anno 828. Da quel giorno San Marco divenne patrono della città e, rappresentato nel famoso leone alato, ne è diventato il simbolo. La Festa assume una tale importanza da essere ricordata nei luoghi vicini a Venezia e Burano è uno di questi.

Il bocolo e la sua leggenda
Ma questa giornata ha anche un sapore romantico: è infatti il giorno in cui gli uomini veneziani portano in dono un bocolo (bocciolo) di rosa rossa a fidanzate e mogli. La tradizione del bocolo è anch’essa centenaria e, come spesso accade, è accompagnata da una leggenda e da una tragica storia d’amore.
Maria, della nobile famiglia dei Partecipazio, amava ed era amata dal giovane Tancredi, un uomo di umili origini. La relazione non era ben vista dal padre di Maria che, a causa della poca fama del giovane, non approvava il matrimonio tra i due. La giovane donna così chiese al suo amato di farsi soldato per guadagnare credibilità agli occhi del padre. Tancredi partì dunque, si affiancò ai paladini di Carlo Magno e, combattendo a fianco di Orlando, divenne il terrore dei suoi nemici. La sua fama fece il giro del mondo e le notizie delle sue gesta arrivarono a Maria e a suo padre.
Poi, il nulla. Si persero le notizie del valoroso giovane veneziano fino a quando non entrarono in città i paladini di Carlo Magno guidati da Orlando. Ma di Tancredi non c’era traccia: era caduto in battaglia. Fu lo stesso Orlando a cercare Maria e darle la l’infausta notizia. Il giovane Tancredi, però, prima di morire riuscì a strappare un bocciolo di rosa, bagnato del suo stesso sangue, e a consegnarlo all’amico Orlando perché lo portasse a Venezia e lo consegnasse a Maria.
Maria accettò il dono e senza dire nulla si ritirò nelle sue stanze avvolta nel suo dolore. Fu ritrovata più tardi, esangue, con il bocciolo sul petto. Era il 25 aprile e diventò il giorno in cui il bocolo diventò il simbolo dell’amore eterno.

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